L’Orfanatrofio di Castelfranco, nato dal desiderio di un Padre che vuole che tutti i suoi figli abbiano una casa, è aperto fin dal 1932 e ha visto in questi anni molti volti di bimbi e ragazzi, portare dentro il bisogno profondo di trovare qualcuno che si fosse preso cura di loro.
Mons. L. Roncagli, parroco a Castelfranco dal 02/03/1909 al 22/05/1951, attento ai bisogni della sua gente, non si è lasciata sfuggire l’occasione propizia per preparare a chi non l’aveva una casa, una famiglia affidandoli alle Suore Minime dell’Addolorata perché fossero custoditi curati , potessero essere le loro "mamme".
Da allora sono passati più di 70 anni e ancora ci sono bimbi che vengono accolti per essere curati, amati, custoditi…
Tuttavia non va ignorato che anche l’Orfanatrofio va adeguandosi a una normativa vigente la quale prevede, in alternativa a grandi strutture di accoglienza, il sorgere di realtà che favoriscono l’affido famigliare e l’accoglienza in piccoli gruppi di minori, più verosimili alle realtà famigliari.
A questo scopo, la Fondazione "Mons. L.Roncagli" ente gestore dell’orfanatrofio, ora, riadeguando i locali di accoglienza dei bambini, riapre il suo servizio nella veste di "Casa Famiglia".
Con questa fisionomia, dunque, oggi può continuare ad esistere lo stesso spirito di accoglienza e servizio ai più piccoli che caratterizzò l’opera e la vita di Mons. Roncagli.
Una sola è la differenza: allora la struttura ospitava prevalentemente bambini orfani dei genitori, ora invece accoglie bimbi orfani dell’amore e delle cure che genitori, ancora viventi, non sanno o non riescono a dargli.
Sono infatti questi i nostri ospiti ora: bimbi provenienti da famiglie con forti disagi, sofferenze o conflitti, segnalati dai Servizi Sociali territoriali, dove i bisogni del bambino sono un "problema in più". In molti casi questa situazione è solo temporanea e, se i genitori vengono aiutati a risolvere i loro problemi, il bambino può tornare con loro; in altri casi più gravi , è necessario un periodo più lungo di assenza dalla famiglia.
La Casa Famiglia intende accogliere comunque in modo temporaneo, fino a un massimo di sei bambini, dai 3 agli 11 anni. Essa vuole essere una struttura di passaggio nella convinzione, supportata anche dall’attuale normativa in materia, che il luogo migliore in cui il bambino può crescere è la famiglia, meglio ancora se la sua famiglia.
Ma anche se solo per un periodo di tempo, contiamo che questa casa possa essere "vera casa" per i bambini accolti,nel suo interno ci sia sempre chi riversa su di loro l’affetto e le cure di cui hanno bisogno, così come tutti i bambini della nostra comunità.
Sempre, in continuità con lo spirito di Mons.Roncagli, la casa è portata avanti in primis dalla comunità delle Suore Minime, ma è compito dell’intera comunità parrocchiale, come allora, sentire propria questa casa.
Tutti si è chiamati a far a gara perché nessun attimo della vita di questi ospiti, anche dei "meno desiderati", dei "più turbolenti" dei "più sofferenti" non sia vissuto invano.
Ciascun bambino che esce, ovunque vada, possa portare dentro al cuore il dono d’amore che ha ricevuto e la certezza che un Angelo custode, mandato da Dio, lo proteggerà per tutta la vita.