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«Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi,

 quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della

 vita noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con

 noi e la nostra gioia sia piena»  (cfr 1Gv1)  

  

 Cosa abbiamo udito a Madrid? Molte parole: quelle del Papa, dei nostri

 vescovi, dei nostri compagni di viaggio. Abbiamo udito le parole “affetto”,

 “amore”, “cuore”, “fede” pronunciate dal Papa in lingue diverse,

ma sempre con lo stesso messaggio e lo stesso significato universale.

 

L’invito a portare a casa ai nostri amici non credenti la nostra testimonianza, a

raccontare quello che abbiamo vissuto.  E a dimostrare che i cristiani non sono

gente noiosa. 

Tante domande e tante risposte: 

 "Il cristiano non trasmette delle dottrine ma racconta la sua esperienza di vita,

 racconta lo stare con il Signore" 

 Tu cosa fai per stare con Gesù?

 “Il successo o il fallimento della vostra vita dipendono da qualche sì e da qualche no

che si è capaci di dire da giovani!”

 Il mondo è fatto di mediocrità, TU PUNTA IN ALTO!!! 

  La fede è capace di farci uscire dalle nostre paure. 

  

Che cosa abbiamo visto, in quei giorni? Quali immagini ci hanno riempito

gli occhi e poi il cuore

 La folla perdita d'occhio! La folla! Persone, persone da ogni parte del mondo,

di differenti culture, lingue e provenienze, ma che hanno risposto senza 

  Il passaggio della Croce tra i diversi gruppi giovani, durante le stazioni della via Crucis,

 segno di condivisione dei momenti belli e di quelli meno belli. 

Il risveglio a Cuatro Vientos, alle prime luci dell'alba, la distesa di sacchi a pelo,

 di giovani che aprono gli occhi dopo una nottata  un po’ turbolenta ma contenti

 di esserci e desiderosi di rivedere il Papa, di partecipare alla messa con lui...

 ma sopratutto uniti  nella gioia della fede.

Un milione e mezzo di giovani – forse due - inginocchiati durante il momento della

consacrazione,  nella messa conclusiva.

 

Dove e quando, in quei giorni un po’ convulsi abbiamo toccato anche solo il

 lembo del mantello di Gesù, e siamo stati da Lui toccati?

Nel momento in cui mi sono resa conto di essere in compagnia di un altro milione

 di persone come me, che vivevano le stesse mie gioie, frustrazioni,

fatiche e momenti di preghiera.

Durante la Via Crucis, vissuta intensamente nonostante la confusione nella quale

 eravamo immersi e nonostante la vedessimo attraverso un maxischermo.

Durante la veglia, attesa per tutta la giornata a Cuatro Vientos: quando è arrivato il Papa

 (e poi la bufera!), nessuno è andato via e la veglia si è fatta.

Durante il momento della comunione, a messa, nel vedere che tutte le persone

 (compreso me) hanno cercato di attraversare la distesa di cose che occupavano

 il suolo per ricevere la comunione.

Quando ho pensato che l'unico capace di smuovere così tante persone, così tanti cuori è

 solo Lui, l'Onnipotente. E noi, diventiamo, radunati in Cristo – per la prima volta capisco

 questa frase – un unico corpo.

 

 

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